Il greenwashing è un fenomeno sempre più diffuso, che purtroppo va di pari passo con la diffusione di azioni serie e scientificamente dimostrate per combattere la crisi climatica. Quando mancano dati certi e solide basi scientifiche, le aziende tendono a prendere delle scorciatoie, ricorrendo a pubblicità ingannevoli e a falsi claim di sostenibilità.
Sono ormai molte le realtà che adottano simili strategie di comunicazione, basandosi su promesse attraenti ma false, che raggirano il consumatore e pongono in una posizione di svantaggio le aziende che invece riservano fondi e risorse ad approcci seri e affidabili nella lotta al cambiamento climatico.
Troppe volte sentiamo parlare di questo problema. Poche volte, però, sappiamo come reagire e come affrontare questo problema.
Azioni importanti vengono portate avanti continuamente da diverse realtà, prima tra tutte Greenpeace che ha denunciato il fatto tappezzando 15 città europee con manifesti pubblicitari ironici, volti a denunciare il greenwashing dietro cui le compagnie aeree celano il loro reale (e altissimo) impatto ambientale.
È altresì fondamentale che i cittadini inizino a tutelarsi informandosi e imparando a riconoscere le comunicazioni serie da quelle false e fuorvianti. Dal lato loro, invece, le aziende devono imparare a comunicare i loro impegni e traguardi nel modo più corretto, costruendo uno storytelling credibile dei loro percorsi di sostenibilità.
Per questi motivi, Aequilibria ha organizzato un corso sulla comunicazione ambientale in collaborazione con Antonio Cianciullo, giornalista e scrittore specializzato sulle tematiche ambientali, e Giorgio Lonardi, giornalista esperto di finanza green e industria sostenibile.
I due docenti forniranno una panoramica degli strumenti utili a gestire la comunicazione ambientale con i media, per evitare il rischio di greenwashing e acquisire credibilità con i consumatori.
