Carbon Footprint – Calcolare e comunicare l’impatto dei prodotti sul clima

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CARBON FOOTPRINT

Edizioni Ambiente – 2011

Il mondo sta entrando in una fase di cambiamento senza precedenti. I tagli delle emissioni di gas serra chiesti dagli scienziati dell’IPCC, pari al 25-40% entro il 2020 e almeno all’80% entro il 2050, impongono di introdurre modifiche radicali in ogni settore della nostra vita. La politica internazionale tarda però colpevolmente a dare una risposta efficace e diventa essenziale l’avvio di una forte spinta dal basso, a partire dagli enti locali e dai cittadini. Anche il mercato deve svolgere un ruolo attivo e la Carbon Footprint di prodotto (CFP) è lo strumento ideale nella costruzione di una nuova dinamica produttore-consumatore. Quantificare e comunicare l’impronta climatica di un prodotto vuol dire aumentare la trasparenza sulle azioni che un’azienda compie per la gestione delle emissioni di gas serra legate all’intero ciclo di vita di un prodotto. Allo stesso tempo, la diffusione della CFP fa crescere la consapevolezza dei consumatori sulle conseguenze delle proprie scelte quotidiane. La CFP è un tassello fondamentale per facilitare l’inizio della terza grande rivoluzione industriale, quella verso un’economia a basso contenuto di carbonio.

Circa il 25% delle emissioni mondiali di gas serra sono trasferite da un paese all’altro attraverso l’import e l’export delle merci.” (Carbon Trust, International Carbon Flows. Global flows, 2011)

Il 52% delle emissioni di CO2 francesi dipende dalle diverse fasi del ciclo di vita dei prodotti.” (ADEME, BioIS, 2003)

Il 72% dei cittadini europei è favorevole all’introduzione di un’etichetta obbligatoria sul contenuto di CO2 dei prodotti” (Studio, luglio 2009)

Oltre il 70% dei giapponesi si dichiara pronto a preferire l’acquisto di prodotti con bassi valori di CFP.” (Sondaggio a Eco-product Tokyo, 2009)

5.700 prodotti, in 19 paesi, hanno ottenuto l’etichetta di Carbon Trust.” (Carbon Trust Certification, 2011)

Quantificare e comunicare l’impronta climatica di un prodotto vuol dire aumentare la trasparenza sulle azioni che un’azienda compie per la gestione delle emissioni di gas serra legate all’intero ciclo di vita di un prodotto. Allo stesso tempo, la diffusione della CFP fa crescere la consapevolezza dei consumatori sulle conseguenze delle proprie scelte quotidiane. La CFP è un tassello fondamentale per facilitare l’inizio della terza grande rivoluzione industriale, quella verso un’economia a basso contenuto di carbonio.

RECENSIONI

Rai  (Ambiente Italia) “Tutti i prodotti che usiamo nella vita quotidiana hanno un’impronta climatica. Per essere prodotti, trasportati o smaltiti, infatti, causano emissioni di gas serra… Adesso questa impronta climatica di prodotto verrà certificata.

SkyTg24 (video) “…ogni prodotto mette una propria impronta, come un piede, sulla terra…  quell’impronta è molto importante, rimane indelebile e non possiamo pensare di cancellarla.”

Il Sole 24 ORE  (nòva) “…facendo anche indirettamente emergere l’importanza del ruolo del consumatore, aiutandolo ad avere comportamenti più virtuosi.

la Repubblica  (Venerdì) “In Giappone la Carbon Footprint, cioè l’emissione di CO2 di cui è responsabile un prodotto, si trova già sulle etichette delle merci. In attesa che lo sia anche da noi, un libro ci aiuta nelle scelti. Verdi.

Radio 24 (30 minuti in cronaca) “...L’impronta del carbonio. In che modo cambia la nostra vita, magari inconsapevolmente, i mercati internazionali, la cultura dei consumi… un libro che si apre sull’economia e racconta alcuni casi emblematici.

Rai-Radio 3 (Radio3 Scienza) “La consapevolezza si sta diffondendo dell’attenzione alla cosiddetta impronta climatica; quanta anidride carbonica è contenuta nei prodotti che acquistiamo, nelle scelte che facciamo, se prendere il treno, l’aereo, l’auto. Proprio di questo… vogliamo parlare con Daniele Pernigotti… autore di Carbon Footprint.

Il Sole 24Ore … lo standard ISO 14067 aiuterà i consumatori a conoscere meglio la carbon footprint of product(CFP), l’impronta del carbonio di prodotto, misurando i gas serra e stabilendo come comunicare questi valori sugli scaffali dei supermercati

Class News (ClassMeteo Show) “...utile strumento di lavoro sia per il professionista e sia per chi vuole scoprire che cosa c’è dietro i singoli prodotti.

Terra “...Carbon Footprint di prodotto indica quanto inquina ciò che mettiamo nel carrello della spesa o impieghiamo nei luoghi di lavoro e ci guida a scegliere il prodotto con la minore impronta sul clima.

greenreport.it “…concetto di impronta di carbonio (sul quale si sta procedendo alla realizzazione di un’apposita certificazione ISO, il cui processo è brillantemente illustrato nel bel libro di Daniele Pernigotti “Carbon Footprint” Edizioni Ambiente) che sta guidando aziende e consumatori…”

Il Giornale di Vicenza “...un’impronta di carbonio che ci dovrebbe insegnare ad acquistare prodotti responsabili di minori emissioni di gas serra… Necessaria la tracciabilità e le aziende si devono adeguare…

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