Il buongiorno dalla COP26 di Daniele Pernigotti – L’ultimo chilometro

L'ultimo chilometro nella maratona ha sempre un sapore particolare. Può sembrare più lungo dei precedenti o, raschiando le energie residue dal fondo del barile, attivare un'accelerazione inaspettata fino a pochi minuti prima. Quando oggi dopo una buona notte di riposo incroceremo gli sguardi dei negoziatori che hanno invece centellinato le ore di riposo nel corso di una notte di trattativa cercheremo di capire come sarà l'ultimo chilometro della maratona di Glasgow. Ci sarà la speranza di chiudere la COP26 entro i tempi stabiliti (difficile), o dovremo aspettare fino a sabato (molto probabile) o addirittura fino a domenica (meno probabile, ma sempre nello spazio del possibile)?

Proviamo a ricapitolare quali sono i principali documenti in ballo:

- la Decisione della COP - é il documento di sintesi, quello che nella precedente versione chiedeva un'accelerata per l'uscita dal carbone e l'eliminazione dei sussidi a combustibili fossili. Al momento in cui scrivo questo post la nuova versione non é ancora stata circolata, per cui... ancora nessuna previsione é possibile;

- Finanza - c'è chi sostiene come questo sia il reale punto critico del negoziato, perché finché non si chiude la reale raccolta dei 100 miliardi di dollari  promessi da tempo e la passione della loro crescita progressiva per il futuro, sarà impossibile chiudere un accordo. Personalmente credo che il discorso sia invece l'esatto contrario. I soldi sono ovviamente una parte essenziale di ogni accordo e proprio per questo difficilmente vengono messi sul tavolo se le altre importanti caselle del negoziato non sono ben incastrare tra loro;

- Articolo 6 - qui dire stallo é dire poco. Secondo le ultime indiscrezioni, dopo nove giorni di COP26, sono arrivate molte proposte aggiuntive di modifica del documento esistente, ma il vero negoziato sul testo esistente non é ancora neanche cominciato (!). Difficile vedere una soluzione all'orizzonte, a meno che le 7-8 parti che contano non si mettano d'accordo tra loro e decidano di andare in plenaria con un'azione di forza, consapevoli della loro capacità di guida verso i rimanenti paesi. Il rischio dello sgambetto in questo caso é, però, abbastanza alto. Credo che purtroppo anche Glasgow finirà per rimandare l'argomento alla prossima COP in Egitto;

- Trasparenza - si tratta di capire se le misure proposte dai paesi con gli NDC possono essere efficaci e credibili allo stesso tempo. Qui non sembra vi sia la stessa conflittualità dei punti precedenti e, se dovessimo scegliere su cosa scommettere, forse questo é il documento che potrebbe avere la strada più liscia verso l'approvazione in plenaria.
Tutte considerazioni che valgono in vista del cartello dell'ultimo chilometro, ma il risultato della corsa dipende molto da come verrà corso questo ultimo tratto ed é inevitabile che quanto detto può ancora essere rimescolato come un mazzo di carte.

La speranza, però, é che esca alla fine una scala reale, perché la posta in gioco é troppo alta e non possiamo permetterci di perdere la partita.

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